Osservatorio Congiunturale industria delle costruzioni 2024
- 07/02/2024
- // Monitoraggi
Per il 2024 si prevede un -7.4%, in particolare -27% per la riqualificazione abitativa e un +20% per le opere pubbliche. M. Mazzanti di Omec e M. Scarano di Elevateur presenti per Assodimi all'incontro
Si è tenuto il 30 gennaio 2024 presso la sede Ance di Roma l’incontro dell'osservatorio congiunturale del settore che tutt’oggi rappresenta oltre il 65% del fatturato del comparto del noleggio di beni strumentali.
Nel 2021-2022 l’edilizia ha contribuito a circa un terzo della crescita del Pil (+12,3%). Il 50% se si considera anche tutta la sua filiera. Per il 2024 si prevede un -7.4% rispetto all’anno precedente. In particolare viene previsto un -27% per la riqualificazione abitativa e un +20% per le opere pubbliche in particolare finanziate dal PNRR.
Per Assodimi erano presenti Michele Mazzanti di Omec e Marco Scarano di Elevateur, di seguito i loro appunti:
L’anno 2022 è stato particolarmente positivo, fortemente condizionato dal rimbalzo di crescita successivo al periodo pandemico nel quale sono stati toccati i minimi storici. Il 2023, quindi, ha mantenuto livelli di crescita modesti, colpito dalle tensioni geopolitiche, inflazione e politica monetaria.
In questo contesto, il settore dell’industria delle costruzioni ha visto, nel 2023, un incremento degli investimenti, della produzione e dell’occupazione in virtù anche degli effetti del superbonus e delle politiche di sviluppo del PNRR.
Per il 2024 si prevede un cambio di marcia con forte riduzione dell’apporto per le manutenzioni straordinarie (stop alla cessione del credito/sconto in fattura) e la conseguente riduzione degli investimenti. Inoltre, la revisione del PNRR porterà lo slittamento in avanti del pagamento delle rate con conseguente rischio di concludere tempestivamente i cantieri programmati e garantire la liquidità necessaria al pagamento delle imprese esecutrici.
Va tenuto in considerazione il difficile accesso al credito dovuto alla riduzione dei fondi destinati al comparto, all’aumento dei tassi di interesse all’impresa e soprattutto dei mutui alla famiglie, riducendo i volumi per la compravendita degli immobili.
La fiducia del settore e del mercato è riposta nei grandi investimenti determinati dal PNRR i quali trasversalmente dal pubblico al privato, daranno comunque linfa al mercato almeno fino al 2026, data in cui avrà termine l’erogazione dei fondi europei. In conclusione, saranno determinanti le modalità, la capacità, l’organizzazione, il monitoraggio e la determinazione da parte della politica Italiana e del comparto delle costruzioni, mostrare di saper gestire la grande quantità di denaro a disposizione per la realizzazione di opere pubbliche e private.
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