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Intelligenza artificiale in azienda: Rivoluzione o evoluzione? L'AI sta cambiando il gioco in azienda, vero, ma non senza un pizzico di scetticismo.

Intelligenza artificiale in azienda: Rivoluzione o evoluzione?

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  • 08/04/2024
L'AI sta cambiando il gioco in azienda, vero, ma non senza un pizzico di scetticismo.

L'AI sta cambiando il gioco in azienda, vero, ma non senza un pizzico di scetticismo. Wendy's e Abercrombie & Fitch cavalcano l'onda, personalizzando prezzi e stili con un tocco di intelligenza artificiale. Innovativo? Sicuro. Rivoluzionario? Forse non ancora. Il dibattito sull'effettivo impatto dell'AI sulla produttività è ancora acceso. Sì, ci sono storie di successo, come i call center efficienti grazie all'AI, ma molti si chiedono: stiamo davvero vedendo un salto quantico o è solo un bel vestito nuovo su vecchie pratiche? E poi c'è il futuro: ottimismo sfrenato da una parte, cautela dall'altra. Il potenziale c'è, ma la vera trasformazione? Quella richiede più che algoritmi intelligenti; necessita di un'impresa veramente digitalizzata, pronta a sfruttare l'AI non come un gadget, ma come cuore pulsante della sua strategia. Il viaggio verso l'AI in azienda è più maratona che sprint.

Nell'era digitale, l'intelligenza artificiale sta ridefinendo le frontiere operative delle aziende, trasformandosi da semplice concetto teorico a potente leva di cambiamento reale. Da giganti come Wendy's e Abercrombie & Fitch, che sfruttano l'AI per personalizzare prezzi e potenziare la creatività, al dibattito acceso sull'impatto dell'AI sulla produttività, il tessuto aziendale è testimone di una innovazione silenziosa ma incisiva. Questa narrazione non si limita a pochi settori, ma abbraccia una varietà di ambiti, dall'automazione di compiti ripetitivi fino a innovazioni sostenibili in agricoltura, evidenziando come l'AI stia fungendo da catalizzatore per l'efficienza e l'innovazione. Tuttavia, la trasformazione digitale aziendale emerge come condizione sine qua non per un'integrazione efficace dell'AI, sottolineando l'importanza di un ecosistema dati coeso per sbloccare il vero potenziale di questa tecnologia. In questo contesto dinamico, le aziende sono chiamate a riflettere strategicamente sull'architettura dei propri dati e sulla cultura organizzativa, per evolversi verso un futuro dove l'AI non è solo un'aggiunta, ma il cuore pulsante della produttività e dell'innovazione aziendale.

 

L'ascesa dell'intelligenza artificiale in azienda

L'intelligenza artificiale in azienda è una realtà sempre più presente nel mondo del lavoro, e segna un importante cambiamento nelle modalità operative quotidiane, andando oltre la fase di ipotesi teorica a una realizzazione effettiva. Compagnie di spicco, quali Wendy's e Abercrombie & Fitch, stanno pionieristicamente sfruttando le potenzialità dell'AI per raffinare le loro funzioni operative e migliorare l'esperienza offerta ai consumatori, testimoniando l'efficacia tangibile di questa tecnologia nell'ambito aziendale.

 

Wendy's, una nota catena di fast food fondata negli Stati Uniti e famosa per i suoi hamburger, sta esplorando le potenzialità dell'AI per personalizzare i prezzi in funzione della domanda. Questo approccio consiste nel valutare l'introduzione di tariffe preferenziali per determinati prodotti del menù durante le ore di minore affluenza, le quali sarebbero comunicate ai clienti attraverso i display digitali presenti nei ristoranti. Questa tecnica di determinare i prezzi in modo dinamico non solo può aiutare a incrementare le vendite quando c'è poco movimento, ma può anche migliorare l'esperienza degli utenti, rendendo l'offerta più conveniente nei momenti di bassa domanda.

 

Dall'altro canto, Abercrombie & Fitch, nota catena USA di abbigliamento giovane e casual, sta incorporando l'intelligenza artificiale al centro della sua strategia creativa. L'AI viene utilizzata tanto nella fase di design dei capi quanto nella stesura delle descrizioni dei prodotti per il sito web e le applicazioni dell'azienda. Grazie a strumenti di grafica avanzati basati sull'AI, come Midjourney, i designer possono generare immagini che ispirano nuove idee di moda. Inoltre, l'AI supporta il team di marketing nella formulazione di descrizioni prodotto accattivanti e convincenti. L'adozione dell'AI semplifica procedure tradizionalmente elaborate, specialmente con un catalogo online in costante aggiornamento, e promuove un rinnovamento continuo nell'assortimento proposto ai consumatori.

 

Dibattito sull'impatto dell'AI sulla produttività

Il dibattito sull'influenza immediata dell'intelligenza artificiale sul rendimento produttivo occupa un posto centrale nelle discussioni economiche attuali, sollevando interrogativi e riflessioni tra gli esperti del settore. Una delle principali fonti di scetticismo deriva dalla constatazione che, nonostante una diffusione sempre più capillare dell'AI, non si osserva ancora un riscontro concreto sul miglioramento dei livelli di produttività. Tale fenomeno si manifesta in modo particolare nell'ambito dell'AI generativa, la quale, trovandosi nelle fasi preliminari del suo sviluppo, non ha ancora raggiunto un grado di penetrazione tale da influenzare significativamente gli indicatori di produttività.

 

Autorità del calibro di Jerome H. Powell, presidente della Federal Reserve, hanno adottato un approccio prudente, riconoscendo il potenziale dell'AI di contribuire a un incremento della produttività, pur sottolineando che tale impatto potrebbe non materializzarsi nel breve periodo. Tale posizione trova riscontro in altri esperti, come John C. Williams, presidente della Fed di New York, che fa riferimento agli studi di Robert Gordon, economista presso l'Università di Northwestern. Gordon ha avanzato l'ipotesi che le innovazioni tecnologiche recenti, pur essendo di rilievo, non abbiano apportato cambiamenti radicali sufficienti a sostenere un incremento prolungato della produttività.

 

Le aspettative future sull'impatto dell'AI sulla produttività sono variegate e spesso contraddittorie, riflettendo visioni differenti sia riguardo alle potenzialità intrinseche della tecnologia sia alla sua capacità di integrarsi nei diversi ambiti operativi. Alcuni economisti, tra cui Erik Brynjolfsson dell'Università di Stanford, adottano una visione positiva, pronosticando che l'AI rappresenterà un motore essenziale per la crescita della produttività nel decennio corrente. Questo ottimismo si fonda anche su studi condotti in ambienti lavorativi reali, come nei call center, dove l'AI ha dimostrato di potenziare notevolmente le prestazioni del personale, soprattutto di quello meno esperto.

 

Tuttavia, esiste un filone di pensiero più cautelativo, secondo cui molte delle funzionalità attuali dell'AI rappresentano evoluzioni di processi già gestibili attraverso il software tradizionale. Sebbene queste implementazioni possano offrire vantaggi evidenti, non necessariamente si traducono in trasformazioni radicali. Nonostante ciò, la vastità delle applicazioni possibili dell'AI lascia presagire a molti esperti un impatto significativo e duraturo sul miglioramento della produttività a lungo termine. Analisti come Joseph Davis di Vanguard prevedono che l'AI potrà rivoluzionare l'economia americana nella seconda metà del decennio, ipotizzando una riduzione sostanziale del tempo di lavoro necessario in un ampio spettro di professioni.

 

Applicazioni pratiche dell'AI per migliorare l'efficienza

Un settore in cui l'AI ha un ruolo importante è quello dell'automazione dei compiti ripetitivi. Un esempio emblematico di questo approccio è rappresentato da "My Assistant", l'assistente virtuale implementato nell'app per i dipendenti di Walmart. Questo strumento, alimentato da AI generativa, è progettato per fornire risposte immediate a quesiti legati alle risorse umane, come dettagli sulle coperture assicurative o sui resoconti degli incontri. L'adozione di questa tecnologia non solo elimina le mansioni tediose, ma libera risorse umane da dedicare a incarichi di maggiore valore aggiunto, promuovendo così un incremento tangibile dell'efficienza aziendale.

 

L'AI si sta rivelando altrettanto efficace nel settore del marketing e nella gestione dell'inventario, come dimostrano le iniziative intraprese da Macy's, una storica catena di grandi magazzini americana, e Ben & Jerry's, brand globale di gelati. Macy's sta esplorando l'utilizzo dell'AI per personalizzare le strategie di marketing, impiegando algoritmi di AI generativa per elaborare porzioni di testo per le email e investigare nuove metodologie per arricchire le descrizioni dei prodotti online, oltre a replicare immagini di abbigliamento o altri articoli in contesti diversi. Questo approccio non solo snellisce le operazioni, ma accresce anche l'efficacia delle comunicazioni di marketing.

 

Ben & Jerry's, dal canto suo, sta sfruttando l'AI per razionalizzare la gestione dell'inventario. Hanno dotato i congelatori presenti nei supermercati di telecamere intelligenti per monitorare le scorte di gelato, inviando notifiche automatiche in caso di esaurimento delle scorte di determinati gusti. Questa soluzione non solo previene le situazioni di stockout, ma ottimizza anche i percorsi di distribuzione, assicurando un rifornimento costante dei prodotti più richiesti e contribuendo a un aumento medio delle vendite del 13%.

 

Un catalizzatore per l'innovazione in vari settori

Un esempio significativo dell’uso dell’AI si osserva nel settore retail e alimentare, dove Carrefour, una delle maggiori catene di supermercati a livello europeo, sta sfruttando strategicamente l'AI per personalizzare l'offerta ai consumatori e potenziare l'efficienza operativa. Carrefour ha introdotto Maia, un assistente digitale alimentato da AI, progettato per facilitare la spesa online dei clienti. Attraverso suggerimenti personalizzati basati sulle preferenze del cliente, sui precedenti acquisti e sul budget disponibile, Maia è in grado di migliorare significativamente l'esperienza d'acquisto. Inoltre, questo assistente digitale può proporre ricette e aggiungere automaticamente gli ingredienti necessari al carrello, offrendo una personalizzazione ancora più marcata.

 

Analogamente, nel settore agricolo e manifatturiero, l'AI sta guidando innovazioni che permettono di incrementare la sostenibilità e l'efficienza. Un esempio emblematico di questa tendenza è rappresentato da Deere & Company, azienda leader a livello mondiale nel settore delle macchine agricole con il brand John Deere, che sta implementando l'AI insieme a telecamere avanzate per ottimizzare gli erogatori di erbicidi sulle sue macchine agricole. Questa tecnologia permette di identificare e trattare specificamente le erbe infestanti, riducendo il consumo complessivo di prodotti chimici. Lanciata nel 2022, si stima che questa innovazione abbia interessato 40,5 milioni di ettari, consentendo un risparmio di circa 30,3 milioni di litri di erbicidi in un anno. Questo implica non solo un risparmio per gli agricoltori e una minore impronta ecologica, ma aiuta anche a mantenere la qualità dei prodotti e la salute del terreno, favorendo le mete di sostenibilità nel campo agricolo.

 

L'orizzonte a lungo termine dell'AI e la produttività

Le aspettative riguardo al futuro impatto dell'intelligenza artificiale sulla produttività aziendale sono prevalentemente ottimistiche, malgrado le difficoltà iniziali che ne hanno caratterizzato l'adozione e l'integrazione nei flussi di lavoro aziendali. Gli esperti prevedono che l'AI possa rivestire un ruolo "trasformativo" nell'economia, in particolare nella seconda metà di questo decennio. L'ottimismo deriva dalla prospettiva che l'AI possa ridurre considerevolmente il tempo impiegato dai lavoratori per completare varie mansioni, con stime che suggeriscono un potenziale risparmio di tempo fino al 20% in circa l'80% delle professioni.

 

È tuttavia importante sottolineare che i cambiamenti indotti dall'AI potrebbero non riflettersi immediatamente nei dati sulla produttività, soprattutto considerando che l'incremento attuale potrebbe essere parzialmente attribuibile a un recupero dai cali significativi registrati durante il periodo della pandemia. Molti credono che l'AI darà il via a una nuova era di progressi tecnologici, il che suggerisce che il suo vero potenziale nel migliorare la produttività aziendale potrebbe ancora manifestarsi.

 

Riflessioni

Le esperienze di Wendy's, Abercrombie & Fitch, e altri pionieri nell'adozione dell'AI rivelano un panorama di potenzialità ancora inesplorate e di sfide non trascurabili. L'AI si dimostra uno strumento versatile, capace di personalizzare esperienze, ottimizzare processi e, in prospettiva, incrementare la produttività. Tuttavia, il dibattito su un tangibile aumento della produttività grazie all'AI rimane aperto, con voci autorevoli che predicono una sua maturazione nel medio-lungo termine.

 

Il cuore della questione risiede nella distinzione cruciale tra aziende "digitalizzate" e "informatizzate". La digitalizzazione, che implica un flusso di dati unificato e integrato di tutte le unità operative aziendali, è il prerequisito indispensabile per un'efficace implementazione dell'AI. Le realtà aziendali che ancora navigano in acque di parziale informatizzazione, con dati frammentati e sistemi non comunicanti, incontrano ostacoli significativi nell'adozione dell'AI, limitandone le potenzialità e l'efficacia.

 

È quindi evidente che la trasformazione digitale rappresenta il fondamento su cui costruire un efficace ecosistema AI, capace di agire non solo su compiti specifici, ma come leva di cambiamento trasversale all'intera organizzazione. L'AI, in questo contesto, diventa un acceleratore di innovazione, con la capacità di migliorare non solo l'efficienza e la produttività operativa, ma anche di promuovere un approccio al lavoro più strategico e meno routinario.

 

In conclusione, l'adozione dell'AI non è una mera questione tecnologica, ma implica una profonda riflessione strategica sull'architettura dei dati aziendali e sulla cultura organizzativa. Le aziende che intendono sfruttare appieno le potenzialità dell'AI devono pertanto avviare o consolidare il proprio percorso di digitalizzazione, rendendo i dati aziendali accessibili, verificati, integrati e analizzabili. Solo in un ecosistema così strutturato l'AI potrà diventare un vero catalizzatore di crescita e innovazione, guidando l'evoluzione del panorama aziendale verso orizzonti di produttività e competitività inediti.

Fonte: andreaviliotti.it

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